Nerina E Altri Racconti

Prevale la fantasia, in questo secondo libro, rispetto ai racconti di ispirazione autobiografica che costituiscono una fotografia di un passato, quasi sempre a colori. Non è mutato, in modo significativo, lo stile: scarno, ma incisivo, volto a tratteggiare in modo sintetico personaggi, ambientazione e vicende, a vantaggio della scorrevolezza. L'attenzione al dettaglio rende partecipe il lettore, che viene immerso nella scena e indotto a immaginare un finale che, invece, sarà spesso per lui sorprendente. Sono riportate vicende familiari, in ambientazioni naturali, perché, uscito dall'abitazione, l'autore si trovava subito libero nei prati, boschi, campi: realtà, allora, quasi incontaminate. Non sorprende, quindi, che anche gli animali diventino protagonisti di episodi reali e fantastici. Riferimenti a sport, natura, vicende universitarie. Anche un ricordo di uno dei suoi autori preferiti, rivisitato in varie occasioni, per la sua singolare esperienza di vita. Un racconto, dalla particolare costruzione, costituisce l'omaggio al ciclista più ammirato, il più grande di ogni tempo. Ricordi di vacanze in campeggio, disavventure impreviste del periodo militare, il tennis come spunto per ritrovare, dopo moltissimi anni, un'amica liceale. Dei tentativi di ricontattare i compagni di scuola, vengono analizzati gli ostacoli psicologici sopravvenuti capaci di annullare una rimpatriata. La sorpresa e l'estasi di fronte a capolavori dell'arte, panorami, profumi, sperimentati dall'autore, in varie occasioni e tempi diversi, senza immaginare che, anni dopo, sarebbero stati inquadrati in una sindrome.