Il Paesaggio Onirico

Dalla quarta di copertina: "Ogni notte, nel posare la testa sul cuscino, abbandoniamo il nostro mondo e, spesso per le strade più nascoste, imprevedibili, raccolte in angoli non visti, ci avventuriamo, guidati da un'intuizione che non sappiamo controllare, verso un colore, un'immagine, un sentimento, e lì, dietro agli occhi, restiamo, perdendoci dentro noi stessi, dimenticandoci dove, come e perché, pian piano. Ogni storia che viviamo nei sogni è un viaggio, lontano da sé, ma mai più vicino. Chi può dire davvero che in quel sogno è proprio se stesso? Chi sa con certezza di non averlo vissuto davvero, quel viaggio notturno in cui a volte non si riconosce? Potresti essere una giovane donna, o un piccolo ragno che l'ha conosciuta. Oppure un vecchio che ha l'arte di fare silenzio comunque, in un remoto paese d'Oriente. Potresti stare volando, nello spazio e nel tempo, potresti essere uno e molti, qui e altrove. Potresti essere un maestro e un allievo, provare la vera amicizia in una foresta, capire che indossi un travestimento di cui non sai niente, scoprire che è utile anche correre un rischio, sentire la voce di chi ha vissuto un distante passato che ancora è vivo tra noi, oppure trovarti in mezzo a un oceano, immenso, in cui scordarti chi eri quando spegnevi la luce, e abbandonarti al mistero. Potresti essere tu che sogni di essere un altro che sogna la vita che fai. Non è più di un passo nella frontiera."